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Su ossido di stagno

L’ossido stannico è uno dei composti inorganici più usati a livello industriale. È conosciuto anche come biossido di stagno. Ha un aspetto cristallino e bianco, quasi come se fosse trasparente. Questa sua caratteristica lo rende perfetto per essere usato in ambiti diversi come l’elettronica, la ceramica e la fabbricazione del vetro. Non solo è duro come la roccia e sopporta il caldo senza problemi, ma sa anche condurre l’elettricità quando si trova nelle condizioni giuste. Queste sue doti lo rendono fondamentale per le tecnologie moderne, inclusi i sensori per gas e i pannelli solari. Inoltre, la sua abilità nel catalizzare le reazioni chimiche lo rende molto apprezzato anche nella produzione di composti chimici e nel mantenere più pulito l’ambiente. Grazie a questa sua versatilità, l’ossido stannico non è solo un elemento per l’innovazione tecnologica. È considerato anche un materiale sostenibile, incontra le esigenze di un mercato che punta sempre di più sulla sostenibilità e sulla qualità dei materiali.

Proprietà dell’ossido stannico

L’ossido di stagno è un composto anfotero, questo significa che lo stagno si trova in uno stato di ossidazione di +4. La formula dell’ossido stannico è SnO2. Si può trovare tranquillamente nella crosta terrestre da cui poi si estrae il metallo. È un semiconduttore con un bel gap energetico di 3.6 eV. Questo lo rende abbastanza sensibile ai gas che ha intorno. Di solito, si presenta come una polvere bianca che non si scioglie in acqua. È piuttosto stabile e si mantiene in questo stato anche quando le condizioni intorno cambiano. Inutile dire che è molto apprezzato a livello industriale perché si presta a tanti utilizzi diversi. Inoltre, è considerato un elemento sicuro sia per la salute che per l’ambiente.

Come usare l’ossido di stagno

L’ossido di stagno (IV) viene usato soprattutto nel settore dell’elettronica. Viene usato per comporre uno strato che fa passare corrente ma resta invisibile su schermi, pannelli solari e sensori. Aiuta anche le reazioni chimiche a procedere più rapidamente, specialmente quelle che tengono in moto l’industria petrolchimica. Per quanto riguarda il settore della ceramica e del vetro, questo materiale rende le ceramiche più forti e resistenti al calore. Il diossido di stagno non teme quasi nessun acido o base. Per ottenerlo è sufficiente cuocere l’idrossido di stagno o lo stagno puro con un po’ di ossigeno.

Come ottenere l’ossido stannico

Questo materiale non si scioglie nell’acqua. Tuttavia, se viene messo in acidi forti o soluzioni alcaline bollenti, si dissolve. È interessante perché può interagire sia con gli acidi che con le basi. Questo è possibile proprio grazie alle sue caratteristiche anfotere. L’ossido di stagno (IV), per esempio, è fondamentale nella fabbricazione di apparecchi tecnologici: dai semiconduttori ai transistor, fino ai display dei cellulari, condensatori, pannelli solari e sensori per rilevare i gas. Per produrre questo elemento, ci sono vari modi. Uno dei più usati è partire dal cloruro di stagno (II) biidrato in acqua. Basta aggiungere ammoniaca e poi riscaldare il tutto per ottenere nanoparticelle di ossido di stagno (IV). In alternativa, è possibile cuocere lo stagno con dell’ossigeno in modo da favorire il legame tra questi due elementi.